ANZIANO

Si stima che la presbiacusia colpisca il 30% della popolazione adulta, di età compresa tra i 65 e i 75 anni e questa percentuale sale ancora, superando il 50%, dopo i 75 anni. Possiamo dire dunque che 1 persona anziana su 3 (tra 65 i 75 anni) e 1 su 2 (dopo i 75 anni) soffre di perdita dell’udito.

 

 

La patologia colpisce maggiormente gli uomini, rispetto alle donne, con una prevalenza di casi tra i soggetti che vivono in ambienti urbani e industrializzati.

 

Nella presbiacusia si ha una riduzione del numero delle cellule ciliate della chiocciola. Questo impoverimento delle cellule uditive, comincia da quelle che percepiscono i suoni ad alta frequenza (toni acuti), preservando invece la sensibilità ai suoni di bassa frequenza (toni gravi).

 

Per ridurre il deterioramento uditivo è importante una valutazione periodica del proprio udito e più in generale del proprio stato di salute: controllo di valori di pressione arteriosa, colesterolemia e glicemia.
Come sostiene Fernando Muià, responsabile dell’equipe di Otorinolaringoiatria, audiologia e foniatria della “Asl Torino-Chieri”, diversi studi hanno dimostrato la relazione esistente tra ipoacusia centrale e degenerazione cognitiva, dovuta a un maggiore isolamento, a una maggiore concentrazione delle energie cerebrali da investire nell’ascolto a discapito della memoria e del pensiero e, infine, all’esistenza di veri e propri danni cerebrali, responsabili sia della perdita uditiva che del declino mentale.

 

La memoria

La memoria è certamente una delle funzioni più importanti del nostro cervello ed è quella che contribuisce più di ogni altra a mantenere efficienti le nostre attività cognitive.
Esistono tre diversi tipi diversi di memoria: la memoria a breve termine, la memoria a lungo termine e la memoria sensoriale, che registra molte informazioni ma in maniera limitata immagazzinandole in appositi settori della mente. La memoria ecoica, ad esempio, conserva le informazioni sonore.
Con il passare degli anni la memoria ecoica diviene sempre meno efficiente: tra le cause un progressivo depauperamento sinaptico.

 

Cosa fare

Visita audiologica, audiometria tonale, impedenzometria, audiometria vocale;

 

prove vocali con frasi di senso compiuto.

 

Un precoce intervento audiologico, mediante l’adozione di un ausilio protesico, diventa strumento essenziale per limitare nel tempo l’insorgenza del deficit cognitivo.